Acrilico su tela
70 x 70 – 1971
L’interesse di Eugenio per le macchine volanti inizia verso gli anni 70.
Quando era costretto a stare nella provincia italiana sia essa quella della Valle Roya, la riviera di Bordighera e Sanremo o il territorio delle Langhe, il Comencini si alzava con i suoi aerei, le sue macchine volanti a cercare per il suo spirito un orizzonte più ampio.
La sua pittura e, specialmente i suoi disegni, sono testimoni di vari viaggi in giro per l’Europa, dalla Francia, all’Olanda, alla Germania, alla Svizzera, alla Spagna, a Mosca, ma anche nelle Americhe.
Numerose sono state le mostre all’estero individuali e collettive.
Acrilico su tela
50 x 70 – 1972
Acrilico su tela
100 x 100 – 1976
Acrilico su tela
200 x 150 – 1988
Acrilico su tela
100 x 100 – 1997
Ma è dal 1997, fino agli ultimi suoi anni, che comincia una massiccia produzione che arriverà ad oltre 70 opere.
«Il paesaggio, sormontato da un grande aereo, è emblematico della capacità di Eugenio Comencini di restituire esattamente un luogo reale e nello stesso tempo dare visibilità ad un sogno umano, volare».
Cristina Giudice
Acrilico su tela
100 x 100 – 1997
Acrilico su tela
100 x 100 – 1997
Acrilico su tela
200 x 150 – 1997
Acrilico su tela
90 x 90 – 1998
«Aerei, mongolfiere, il sogno, serio e giocoso, del volo.
Aerei come una volta, che avevano la struttura esile e le ali di stoffa leggera, come aquiloni, o aerei più recenti, con eliche garbate come libellule.
Se ne vedono molti, da qualche anno, nei cieli di Comencini, la cui misteriosa vocazione alla leggerezza si esprime anche con mezzi formali: come ad esempio il colore dato a campi piatti, che rende gli oggetti senza peso, o l’assenza di ombre, o cieli a sfondi bianchi, che fanno fluttuare le figure di un vuoto gradevole e un po’ inebriante».
Così scrive la Vallese che guarda con simpatia la rappresentazione delle macchine volanti e ne coglie l’intima ironia «amabile e benevola, una dote caratteristica del Comencini».
Acrilico su tela
50 x 40 – 1998
Acrilico su tela
100 x 100 – 1999
Il tema dell’aereo è stato protagonista anche alla mostra di Bordighera del 1999 quando Franco Fanelli scrisse: «l’aereo è invece macchina del tempo e di una percezione onirica della realtà, della storia e del paesaggio».
Alcune delle opere esposte a Bordighera in quel anno sono di seguito rappresentate.
Acrilico su tela
100 x 100 – 1999
Acrilico su tela
100 x 100 – 1999
Acrilico su tela
100 x 100 – 1999
Acrilico su tela
80 x 75 -1997
Acrilico su tela
170 x 210 -1999
Acrilico su tela
110 x 110 -1999
Acrilico su tela
24 x 24 e 18 x 24 – 2000
Acrilico su tela
60 x 80 – 2000
Acrilico su tela
100 x 100 – 2001
Acrilico su tela
40 x 50 – 2002
Vola su apparecchi da pioniere Comencini, talvolta vecchi biplano, che a me ricordano Claudio Berlia da Cuneo (altro pittore eccentrico e di qualità, ma d’altra generazione e storia): vola su un aereo che è anche l’“aguaplano” di Paolo Conte, Comencini.
E quasi vorresti l’artista recitasse, volando, con Pico della Mirandola: “Fuggiamo (…) voliamo al Padre dove è pace unifica, dove luce è verissima, dove è gioia ottima”.
Rolando Bellini
Acrilico su tela
40 x 50 – 2002
Acrilico su tela
100 x 80 – 2004
Acrilico su tela
100 x 120 – 2004
Acrilico su tela
120 x 150 – 2004
Acrilico su tela
90 x 70 – 2005
Acrilico su tela
95 x 70 – 2006
Acrilico su tela
95 x 70 – 2007
Acrilico su tela
50 x 50 – 2007
Acrilico su tela
50 x 35 – 2008
Negli ultimi anni scompare l’aereo sostituito dal dirigibile. È una vita che si chiude? No non è la fine.
Acrilico su tela
50 x 50 – 2008
Acrilico su cartoncino
90 x 70 – 2009
Acrilico su tela
80 x 60 – 2009
Le forze vanno scemando, ma la potenza del colore e del disegno e più ancora la finestra aperta del bagno ed il dirigibile pronto a volare mostrano quanto sia integra la vis artistica del pittore e forte il desiderio di evasione e il sogno del volo, un volo lento e silenzioso, ma ancora ricco di emozioni come indicano le tessere coloratissime del dirigibile.